sabato 25 febbraio 2012

Superare l'Open Source


Storia del Free Software
La storia del software Open Source, come oggi lo viviamo e conosciamo, è, in termini informatici, una storia antica e affonda le radici in quella parte della cultura visionaria americana che promuove la libertà di azione e di espressione in tutti i campi del sapere umano ([1]) e che ha prodotto nel tempo una pletora di sottoculture e movimenti diffusisi in tutto il mondo. Sin dai primordi dell'informatica moderna, cioè dalla diffusione dei personal computer, i pionieri di questa materia, attraverso le loro visioni, hanno tracciato quello che oggi rappresenta la vita di miliardi di persone sulla Terra. Si pensi che gente come Turing, sin dai primordi pensava all'Intelligenza Artificiale e alle sue future applicazioni. 

Richard Stallman è un visionario

Egli è il fautore di software storici e diffusissimi quali per esempio Emacs ([2]). Nel 1983 dà vita al progetto GNU: inizia a sviluppare una serie di tool per il suo sistema operativo GNU (qualcuno dice che GNU significa <<GNU is Not Unix>>). Questi tool verranno poi inclusi nel kernel di un piccolo sistema operativo di uno sconosciuto studente norvegese di nome Torvarld che darà al mondo nel 1991 invece il famosissimo sistema operativo Linux,  oggi uno dei sistemi operativi open/source più usati al mondo (ce ne sono altri: il BSD per esempio o il Minix).
Nel 1985 fonda la Free Software Foundation, un movimento che sostanzialmente promuove l'uso di software libero: libero di essere utilizzato per qualsivoglia scopo, di essere studiato e modificato, copiato, ridistribuito sia nella forma originale che in quella modificata.  Il movimento del Software Libero prende così forza e in dieci anni inizia con la sua forza concettuale dirompente a diffondersi anche negli ambienti non specialistici rompendo gli argini e uscendo dalla nicchia in cui si era rintanato, passando dal mondo dei Nerd (oggi riconvertiti in Geek) al vasto pubblico. Oggi il software libero è utilizzato nelle case di milioni di persone attraverso sistemi operativi Gnu/Linux quali Ubuntu o Fedora oppure nei browser come Firefox. Anche involontariamente quando navighiamo in Internet il sistema che distribuisce le pagine Web è molto probabile sia basato su software Open Source. Tutto questo ha successivamente favorito la pervasione della rete e della cultura di Internet. 

Free Software / Open Source / FLOSS
Quali forme di software libero esistono? Nel corso della storia del software libero non sono mancate polemiche e non è mancata la differenziazione delle idee che ha portato differenti gruppi a creare differenti definizioni di software libero.
In prima istanza c'è il software completamente libero come predicato dalla FSF e da Stallman e che ha portato alla definizione delle licenze GNU/GPL. In questa licenza (oggi alla versione 3) essenzialmente il software prodotto è concesso con la possibilità di copiarlo, modificarlo e ridistribuirlo liberamente a patto che il codice sorgente venga consegnato. In tal modo la proprietà del software è dell'umanità e nessuna azienda privata può copiare il codice e brevettarlo. 
Nel tempo sono state create diverse licenze meno restrittive della GPL come la MIT o addirittura, licenze open source limitanti come le licenze IBM Public License e Microsoft Public License ([3]).
C'è un'altra strada intrapresa che è quella del Freeware (oppure dello Shareware) cioè software con sorgente chiuso ma liberamente copiabile e distribuibile. Tale licenza in tutte le sue derivazioni permette di diffondere il proprio lavoro senza la necessità di distribuire il codice sorgente.


Modelli di business basati su Open Source
Oggi l'Open Source è arrivato ad un modello di maturità tale che molte aziende stanno utilizzando per fare del business. Anzi moltissime startup sono nate e continuamente nascono a seguito di progetti open source. Il modello che ho visto vincente su tali software è quello di avere due prodotti: uno community e l'altro enterprise. la versione community ha meno feature ed è più instabile. L'azienda utilizza il lavoro della community per apportare le necessarie correttive ed evolutive alla versione enterprise che è seguita da un gruppo di sviluppatori stabili. In tal modo la versione community diffonde il nome e attira sviluppatori "gratis". Essa beneficia di idee e feature che poi sono stabilizzate nella versione enterprise.
Alcune altre aziende distribuiscono il codice sorgente e aggiungono servizi di alta qualità anche molto costosi offrendo prestazioni paragonabili a software close source.
Alcune aziende vincenti, secondo la mia opinione, sono:
- Digium che ha generato parecchio business tramite il centralino VOIP Asterisk
- RedHat con la derivazione del sistema operativo Linux
- Alfresco con il suo CMS
- Liferay con il suo famoso portale utilizzato anche da grandi imprese
Esistono poi aziende come Google che utilizzano l'Open Source e ne scrivono parecchio. In [4] si cita che Google ha prodotto circa 14 milioni di linee di codice fra Android e Chrome ed altri prodotti tutti completamente free.


>> La mia Opinione <<
Come è possibile per un'azienda dell' IT conciliare il diritto d'autore sul proprio software e l'uso dello stesso come open source? Come favorire la diffusione di formati aperti, di software libero e nel contempo preservare il lavoro di tanti operatori del settore informatico? Dovremmo porci il problema della futura concorrenza dovuta a modelli di business che potrebbero superare l'attuale logica del software a sorgente chiuso e addirittura la logica in generale del software open source, autoprodotto o su commissione. E' infatti da un po' di tempo che si sente parla di Cloud Computing di Software as a Service (SaaS) e di Platform As a Service (PaaS). Lungi dall'essere ancora paradigmi consolidati, abbiamo però esempi vivissimi di aziende che stanno basando il proprio business sul concetto di nuvola e ormai anche pachidermi come.
Il concetto di Cloud Computing può essere sfruttato da regioni come la Puglia come aggregatore di aziende per creare una  filiera per l'erogazione di servizi nella nuvola creando finalmente quella famosa sinergia produttiva che tanto manca alla nostra Regione.
Per essere concreti quindi:
1) Le aziende devono favorire la diffusione e l'uso dell'open source nelle forme più aperte in quanto permette la costruzione di servizi a valore aggiunto su tali software come è già successo su piattaforme chiuse quali Tibco, SAP, Microsoft.
2) La legge nel breve può  "proteggere" il capitale di conoscenza mediante l'acquisizione di Software Libero e Open Hardware in ambiti nei quali il software è visto come una commodity: sistemi operativi, produttività personale, telefonia, videosorveglianza, ecc. Il Software Libero è ancora una chimera invece in tutte quelle applicazioni che prevedono lo sviluppo di software con forti componenti di know-how acquisito nel tempo. In questo caso non è possibile affidarsi completamente ad aziende con una storia per esempio recente che rischiano di lasciare il mercato (per es. chiudono). In questo caso la Regione deve tutelarsi mediante la garanzia di un software proprietario vendor riconosciuti con roadmap definite.
3) tuttavia la logica del software libero o di alternative simili potrebbero prendere piede nei prossimi anni per cui è necessario definire una strategia di superamento delle logiche della proprietà intellettuale stabilendo una visione a lungo termine che potrà favorire la migrazione verso il cloud computing e la formazione di filiere di servizi ad alto valore aggiunto che aggreghino più realtà del territorio.
  
Alcuni dubbi
Per un ente pubblico qual è il vantaggio di possedere il codice sorgente o avere un freeware? Per esempio possedere il codice sorgente del sistema operativo permette di avere significativi vantaggi sull'uso free dello stesso?
I modelli di business delle aziende basate sulla protezione del capitale intellettuale sono datati? Scompariranno? 
E' possibile proteggere del tutto tali aziende o sperabilmente le piccole? Non si corre il rischio solo di mascherare una realtà purtroppo mutevole facendo in modo che le stesse aziende poi fra qualche anno non siano capaci di competere con i nuovi modelli? Non sarebbe meglio invece investire e incentivare il passaggio del know-how dal prodotto ai Servizi? Cosa propone il modello Cloud? Potrebbe essere quest'ultimo un' evoluzione del Software Libero?

BIBLIOGRAFIA
[1]. Storia della libertà americana. Eric Foner. Donzelli Editore, 2009
[2]. Buona parte della vita di Stallman la si trova su Wikipedia sia in italiano che in inglese o sul suo sito ufficiale
[3]. La Open Source Initiative ha lo scopo di censire tutte le licenze open source esistenti: http://www.opensource.org/
[4]. World's biggest open-source company? Google. http://news.cnet.com/8301-13505_3-10354530-16.html