Storia del Free Software
La storia del software Open Source, come oggi lo viviamo e conosciamo, è,
in termini informatici, una storia antica e affonda le radici in quella parte
della cultura visionaria americana che promuove la libertà di azione e di
espressione in tutti i campi del sapere umano ([1]) e che ha prodotto nel
tempo una pletora di sottoculture e movimenti diffusisi in tutto il mondo. Sin
dai primordi dell'informatica moderna, cioè dalla diffusione dei personal
computer, i pionieri di questa materia, attraverso le loro visioni, hanno
tracciato quello che oggi rappresenta la vita di miliardi di persone sulla
Terra. Si pensi che gente come Turing, sin dai primordi pensava
all'Intelligenza Artificiale e alle sue future applicazioni.
Richard
Stallman è un visionario.
Egli è il fautore di software storici e
diffusissimi quali per esempio Emacs ([2]). Nel 1983 dà vita al progetto GNU:
inizia a sviluppare una serie di tool per il suo sistema operativo GNU
(qualcuno dice che GNU significa <<GNU is Not Unix>>). Questi tool
verranno poi inclusi nel kernel di un piccolo sistema operativo di uno
sconosciuto studente norvegese di nome Torvarld che darà al mondo nel 1991
invece il famosissimo sistema operativo Linux, oggi uno dei sistemi
operativi open/source più usati al mondo (ce ne sono altri: il BSD per esempio
o il Minix).
Nel 1985 fonda la Free Software Foundation, un movimento che
sostanzialmente promuove l'uso di software libero: libero di essere utilizzato
per qualsivoglia scopo, di essere studiato e modificato, copiato, ridistribuito
sia nella forma originale che in quella modificata. Il movimento del Software Libero
prende così forza e in dieci anni inizia con la sua forza concettuale
dirompente a diffondersi anche negli ambienti non specialistici rompendo gli
argini e uscendo dalla nicchia in cui si era rintanato, passando dal mondo dei
Nerd (oggi riconvertiti in Geek) al vasto pubblico. Oggi il software libero è
utilizzato nelle case di milioni di persone attraverso sistemi operativi
Gnu/Linux quali Ubuntu o Fedora oppure nei browser come Firefox. Anche
involontariamente quando navighiamo in Internet il sistema che distribuisce le
pagine Web è molto probabile sia basato su software Open Source. Tutto questo
ha successivamente favorito la pervasione della rete e della cultura di
Internet.
Free
Software / Open Source / FLOSS
Quali forme
di software libero esistono? Nel corso della storia del software libero non
sono mancate polemiche e non è mancata la differenziazione delle idee che ha
portato differenti gruppi a creare differenti definizioni di software libero.
In prima
istanza c'è il software completamente libero come predicato dalla FSF e da
Stallman e che ha portato alla definizione delle licenze GNU/GPL. In questa
licenza (oggi alla versione 3) essenzialmente il software prodotto è concesso
con la possibilità di copiarlo, modificarlo e ridistribuirlo liberamente a
patto che il codice sorgente venga consegnato. In tal modo la proprietà del
software è dell'umanità e nessuna azienda privata può copiare il codice e
brevettarlo.
Nel tempo
sono state create diverse licenze meno restrittive della GPL come la MIT o
addirittura, licenze open source limitanti come le licenze IBM Public License e
Microsoft Public License ([3]).
C'è un'altra
strada intrapresa che è quella del Freeware (oppure dello Shareware) cioè
software con sorgente chiuso ma liberamente copiabile e distribuibile. Tale
licenza in tutte le sue derivazioni permette di diffondere il proprio lavoro
senza la necessità di distribuire il codice sorgente.
Modelli di
business basati su Open Source
Oggi l'Open
Source è arrivato ad un modello di maturità tale che molte aziende stanno
utilizzando per fare del business. Anzi moltissime startup sono nate e
continuamente nascono a seguito di progetti open source. Il modello che ho
visto vincente su tali software è quello di avere due prodotti: uno community e
l'altro enterprise. la versione community ha meno feature ed è più instabile.
L'azienda utilizza il lavoro della community per apportare le necessarie
correttive ed evolutive alla versione enterprise che è seguita da un gruppo di
sviluppatori stabili. In tal modo la versione community diffonde il nome e
attira sviluppatori "gratis". Essa beneficia di idee e feature che
poi sono stabilizzate nella versione enterprise.
Alcune altre
aziende distribuiscono il codice sorgente e aggiungono servizi di alta qualità
anche molto costosi offrendo prestazioni paragonabili a software close source.
Alcune
aziende vincenti, secondo la mia opinione, sono:
- Digium che
ha generato parecchio business tramite il centralino VOIP Asterisk
- RedHat con
la derivazione del sistema operativo Linux
- Alfresco
con il suo CMS
- Liferay
con il suo famoso portale utilizzato anche da grandi imprese
Esistono poi
aziende come Google che utilizzano l'Open Source e ne scrivono parecchio. In
[4] si cita che Google ha prodotto circa 14 milioni di linee di codice fra
Android e Chrome ed altri prodotti tutti completamente free.
>> La
mia Opinione <<
Come è possibile per un'azienda dell' IT conciliare il diritto d'autore sul proprio software e l'uso dello stesso come open source? Come favorire la diffusione di formati aperti, di software libero
e nel contempo preservare il lavoro di tanti operatori del settore informatico? Dovremmo porci il problema della futura concorrenza
dovuta a modelli di business che potrebbero superare l'attuale logica del
software a sorgente chiuso e addirittura la logica in generale del software
open source, autoprodotto o su commissione. E' infatti da un po' di tempo che
si sente parla di Cloud Computing di Software as a Service (SaaS) e di Platform
As a Service (PaaS). Lungi dall'essere ancora paradigmi consolidati, abbiamo
però esempi vivissimi di aziende che stanno basando il proprio business sul
concetto di nuvola e ormai anche pachidermi come.
Il concetto
di Cloud Computing può essere sfruttato da regioni come la Puglia come aggregatore di
aziende per creare una filiera per l'erogazione di servizi nella nuvola
creando finalmente quella famosa sinergia produttiva che tanto manca alla nostra
Regione.
Per essere
concreti quindi:
1) Le aziende devono favorire la diffusione e l'uso dell'open source nelle forme più aperte in
quanto permette la costruzione di servizi a valore aggiunto su tali software
come è già successo su piattaforme chiuse quali Tibco, SAP, Microsoft.
2) La legge
nel breve può "proteggere" il capitale di conoscenza mediante
l'acquisizione di Software Libero e Open Hardware in ambiti nei quali il
software è visto come una commodity: sistemi operativi, produttività personale,
telefonia, videosorveglianza, ecc. Il Software Libero è ancora una chimera
invece in tutte quelle applicazioni che prevedono lo sviluppo di software con
forti componenti di know-how acquisito nel tempo. In questo caso non è
possibile affidarsi completamente ad aziende con una storia per esempio recente
che rischiano di lasciare il mercato (per es. chiudono). In questo caso la
Regione deve tutelarsi mediante la garanzia di un software proprietario vendor
riconosciuti con roadmap definite.
3) tuttavia
la logica del software libero o di alternative simili potrebbero prendere piede
nei prossimi anni per cui è necessario definire una strategia di superamento
delle logiche della proprietà intellettuale stabilendo una visione a lungo
termine che potrà favorire la migrazione verso il cloud computing e
la formazione di filiere di servizi ad alto valore aggiunto che aggreghino più
realtà del territorio.
Alcuni dubbi
Per un ente
pubblico qual è il vantaggio di possedere il codice sorgente o avere un
freeware? Per esempio possedere il codice sorgente del sistema operativo
permette di avere significativi vantaggi sull'uso free dello stesso?
I modelli di
business delle aziende basate sulla protezione del capitale intellettuale sono
datati? Scompariranno?
E' possibile
proteggere del tutto tali aziende o sperabilmente le piccole? Non si corre
il rischio solo di mascherare una realtà purtroppo mutevole facendo in modo che
le stesse aziende poi fra qualche anno non siano capaci di competere con i
nuovi modelli? Non sarebbe meglio invece investire e incentivare il passaggio
del know-how dal prodotto ai Servizi? Cosa propone il modello Cloud? Potrebbe
essere quest'ultimo un' evoluzione del Software Libero?
BIBLIOGRAFIA
[1]. Storia
della libertà americana. Eric Foner. Donzelli Editore, 2009
[2]. Buona
parte della vita di Stallman la si trova su Wikipedia sia in italiano che in
inglese o sul suo sito ufficiale
[3]. La Open
Source Initiative ha lo scopo di censire tutte le licenze open source
esistenti: http://www.opensource.org/
[4]. World's
biggest open-source company? Google.
http://news.cnet.com/8301-13505_3-10354530-16.html