Oggi mi è capitato di discutere con un collaboratore che sta seguendo un piccolo progetto ma complesso sia dal punto di vista del prodotto da realizzare sia dal numero e tipo di utenti con cui si interfaccia per la raccolta dei requisiti.
E' emerso che rispetto alla stima iniziale, che prevedeva una serie di funzionalità concordate a priori con il cliente, il progetto ha cambiato direzione aggiungendo nuove funzionalità sempre più complesse al prodotto da realizzare per cui in questo momento ci si trova nella spiacevole situazione di dover mantenere la schedulazione iniziale con un cambiamento di contenuti abbastanza importante.
Abbiamo provato ad analizzare la questione ed è emerso che la stima iniziale ha sottostimato la fase di raccolta dei requisiti e analisi funzionale ovvero rispetto a quanto pianificato in fase di stima queste due attività si sono allungate di molto per due motivi:
- indisponibilità del cliente ad incontri continuativi e suoi ritardi nell'approvazione dei verbali per cui la fase di raccolta dei requisiti e analisi funzionale è slittata rispetto al piano;
- durante gli incontri la fantasia dell'utente e del cliente stesso ha spaziato parecchio chiedendo nuove funzionalità anche complesse.
A posteriori quello che mi viene da pensare è che è mancato:
la capacità di negoziare i requisiti
una modalità diversa di gestire i requisiti
Nel primo caso è una capacità personale. Nel secondo caso invece possiamo pensare ad una modalità di lavoro che da un lato catturi le necessità degli utenti ma dall'altro conduca la raccolta eliminando le divagazioni.
Continua...